GIOVEDI' SANTO - La "Trumma"

Nella tardissima serata del Giovedì Santo, terminate le visite dei fedeli al "Sepolcro", la chiesa di San Giuseppe viene chiusa ed ha inizio il tanto atteso suono "da trumma", ovvero la "Tromba del Giovedì Santo" che è una delle più note tradizioni della Settimana Santa di Augusta.
Fino a qualche tempo addietro questa compito lo svolgeva un suonatore di tromba che, accompagnato da un tamburino e da un gruppetto di "Pie Donne", andava in giro per le strade di Augusta fermandosi in determinati crocevia dove emetteva tre tristi squilli che, assieme al rullo del tamburo e alle meste cantilene femminili, intonavano una funerea melodia.
È questa una antica e simbolica tradizione che rievocava la "Cerca", cioè il dolore della Madonna che vaga per la città alla ricerca del Figlio. Così, nel silenzio che avvolgeva tutta la città, per le strade si udiva un lamentevole suono ed un ben distinto "Turi, Turi" pronunciato in maniera straziante dalla Madonna.
Il giro della "trumma" si concludeva intorno alle cinque del mattino davanti la Chiesa di San Giuseppe, dove si intonava per l’ultima volta il caratteristico suono , dando così inizio all’uscita del simulacro del Cristo Morto per iniziare la processione per le vie cittadine.
Attualmente, venuta meno la presenza delle "Pie Donne", questa antica quanto sentita tradizione locale è portata avanti da due musicisti augustani, entrambi facenti parte della Banda Musicale Città di Augusta.

- Testo a cura del dott. Francesco Stanzione, tratto da uno scritto di Salvo Lentini sul sito "La Gazzetta Augustana".